Domenica 26 gennaio si celebra per la prima volta la Giornata istituita da Papa Francesco
Ai confratelli nel sacerdozio
ministeriale e battesimale
della Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia
Domenica 26 gennaio 2020 si celebra la Prima Giornata della Parola di Dio perché la Parola sia il centro della vita delle comunità cristiane.
“Chiamo uomo chi è padrone della sua lingua… La parola è la chiave fatata che apre ogni porta” così si esprimeva don Lorenzo Milani in una lettera a Ettore Bernabei nel 1956. Il prete fiorentino si ispirava ai principi di giustizia sociale che sono la dignità dell’uomo, lo caratterizzano come tale, distinguendolo dagli animali. “La parola è il bene più prezioso, la qualità più nobile, il sigillo più intimo. Ad una persona puoi togliere averi, lavoro, affetti: ma non la parola”.
Se facciamo un salto di qualità incontriamo la Parola con la P maiuscola: è il Verbo di Dio, fattosi carne, che ha narrato ed ha reso visibile la Parola del Padre. “Uno solo è Dio… lo conosciamo attraverso la via delle Sacre Scritture. Dobbiamo sapere quindi tutto quanto le divine Scritture ci comunicano e conoscere quanto ci insegnano” (Sant’Ippolito romano, Contro Noeto, 9,12).
Con la lettera apostolica Aperuit illis (30 settembre 2019) Papa Francesco ha istituito per la terza Domenica del Tempo Ordinario la Giornata della Parola, dedicata alla celebrazione, alla riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Si è concretizzato quanto espresso come desiderio nella lettera apostolica Misericordia et misera (21 novembre 2016) al termine del Giubileo della Misericordia.
Le radici di questo primato della Parola di Dio si trovano nella Dei Verbum, la costituzione conciliare sulla divina Rivelazione (18 novembre 1965) e, successivamente nella esortazione post sinodale Verbum Domini del Papa emerito Benedetto XVI (30 settembre 2010) a seguito del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.
Come vi è il Corpus Domini, giornata che solennizza la presenza reale e sostanziale di Cristo nei segni del pane e del vino, così vi è un giorno in cui la Parola di Dio è portata a conoscenza dei cristiani con maggior impegno, non solo per farla conoscere ma perché diventi “luce che illumina la vita” e “viatico che nutre la fede, rinsalda la speranza e rende la vita dono di amore” accolto e condiviso.
Celebrare la giornata della Parola nella terza domenica del tempo ordinario, acquista anche valenza ecumenica in quanto coincide con la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
(18-26 gennaio), preceduta dalla Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei (17 gennaio).
La Bibbia infatti è il libro che guida queste comunità, le raduna, le fa crescere intorno alla Parola e le rende “segno di unità” in un mondo lacerato ed inquieto. La fede biblica si fonda su una Persona viva, Gesù Cristo, non su un libro e nemmeno sul semplice “vogliamoci bene”.
Nasce da questo incontro con la Persona di Gesù Cristo la nostra responsabilità di pastori e di fedeli cristiani che “accolgono, spiegano e permettono a tutti di comprendere la Sacra Scrittura”, segno di un nuovo e fecondo cammino ecclesiale.
Ecco perciò alcune indicazioni pastorali per celebrare bene questa giornata:
- tutte le comunità parrocchiali possiedono l’Evangeliario, dono della Visita pastorale: il sacerdote lo porti solennemente all’altare, durante la processione introitale della Celebrazione Eucaristica e lo intronizzi, venerandolo con l’incenso, se possibile, e proclamando da questo il brano del Vangelo odierno; al termine della proclamazione si canti nuovamente l’Alleluia e il sacerdote benedica il popolo con il libro della Parola, quindi lo si rimetta nel luogo della intronizzazione;
- il sacerdote valorizzi molto l’Omelia incentrata sulla Parola e nel farla conoscere (Papa Francesco, Evangelii Gaudium – 24 novembre 2013, nn. 153-144);
- possono essere utili 3 immagini:
- i discepoli di Emmaus ascoltano il “pellegrino” che li istruisce sulle Parole del Maestro (cfr Lc 24,13-35),
- il popolo è radunato per ascoltare la Parola di Dio (cfr Neemia 8,13-18),
- Ezechiele ed Apocalisse ci parlano della Parola come “amarezza e dolcezza” (cfr Ez 3,2-3) ed (Ap 10,8-10);
- si insista sulla Lectio divina adoperando anche le schede sul Vangelo di Matteo che sono state distribuite ai sacerdoti e si trovano sul sito della diocesi;
- sabato 25 gennaio alle ore 18,00 nella Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, conclusiva della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, verrà rinnovato il mandato di proclamare la Parola di Dio sia ai lettori istituiti come ai lettori che di fatto solitamente proclamano le letture oppure cantano il Salmo responsoriale: sono tutti invitati.
Altre iniziative possono essere liberamente assunte nelle varie comunità della nostra Chiesa diocesana, ricordandoci che “il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non una volta all’anno, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti. Per questo abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura”.
A tutti i miei confratelli nel sacerdozio ministeriale la mia gratitudine, per tutto il popolo santo di Dio, la benedizione del Signore.
Con affetto fraterno,
+ don Luigi, vescovo
17-01-2020