«Di me sarete testimoni» (At 1,8) è il tema che papa Francesco ha scelto per la Giornata Missionaria Mondiale che la Chiesa celebrerà domenica prossima, 23 ottobre.
Come tradizione, venerdì 21 ottobre, alle ore 20.30, la diocesi di Civitavecchia-Tarquinia si preparerà alla celebrazione con una veglia di preghiera che il vescovo Gianrico Ruzza presiederà nella chiesa di San Giuseppe a Campo dell’oro.
La ricorrenza mondiale, istituita nel 1927, viene proposta per alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le Comunità Cristiane sparse nel mondo, oltre all’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione, con quelle che vivono nei paesi più poveri e con quelle che soffrono persecuzioni. Inoltre, dal punto di vista pastorale, diventa l’occasione per aiutare le comunità cristiane e tutti i credenti ad alimentare la propria “missione” nella Chiesa e nel mondo.
«La Giornata – spiega don Leopold Nimenya, responsabile del Centro missionario diocesano – si colloca in un contesto molto particolare; non solo per l’acuirsi della grave crisi internazionale dovuta ai molti conflitti e che vede aumentare la povertà e le ingiustizie in sempre più Paesi. Vi è anche il cammino sinodale che vede impegnate le Chiese di tutto il mondo in una riflessione che ha per tema l’ascolto». Un percorso iniziato lo scorso anno e che, nella diocesi, sta continuando con le assemblee di zona.
«Il Sinodo – sottolinea don Nimenya – ci sta insegnando, attraverso la riscoperta delle relazioni, come la vita di ogni uomo e donna sia preziosa e abbia qualcosa di significativo da offrire. Con la Giornata abbiamo l’occasione di estendere questo ascolto a tutte le comunità cristiane del mondo che sono a noi collegate attraverso i missionari. Uomini e donne che si sono messi al servizio della chiamata di Dio per “camminare insieme” alle Chiese che li hanno accolti».
Quelle dei missionari sono quindi “Vite che parlano”, tema a cui si ispira la veglia di preghiera che venerdì sera verrà animata dai giovani della parrocchia di San Giuseppe a Civitavecchia. Una liturgia che, pensata dai Centri missionari dell’Emilia Romagna, viene riproposta dalla Cei a tutte le diocesi italiane. Alle letture bibliche si succederanno dei brani di “Dialogo tra Madre Teresa e Papa Francesco” con meditazioni che si alterneranno e completeranno, quasi fosse una conversazione.
«Vite vissute – scrivono i promotori – che ci ricordano come il Vangelo sia il dono più grande capace di indicare dinamiche di gratuità e riconciliazione. In ascolto della Parola vogliamo aprirci alla narrazione delle vite di tanti missionari e del loro camminare insieme con tante chiese del mondo».
Le parole di Gesù agli apostoli, spiega papa Francesco nel messaggio che ha dato il tema alla Giornata, «ci aiutano a vivere il fatto che la Chiesa è per sua natura missionaria».
«”Di me sarete testimoni” è – per il Papa – la chiamata di tutti i cristiani a testimoniare Cristo». Il Santo Padre specifica che «ogni battezzato è chiamato alla missione nella Chiesa e su mandato della Chiesa: la missione perciò si fa insieme, non individualmente, in comunione con la comunità ecclesiale e non per propria iniziativa». Un secondo aspetto che il messaggio mette in evidenza è che «ai discepoli è chiesto di vivere la loro vita personale in chiave di missione: sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione a loro affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo».
Una missione che per il Pontefice deve essere universale, “fino ai confini del mondo”, con un «movimento geografico centrifugo» come emerge dalla vita degli apostoli. «Una bellissima immagine della Chiesa “in uscita” per compiere la sua vocazione di testimoniare Cristo Signore».
Un mandato che, spiega Francesco, avviene dopo «essere fortificati dallo Spirito che ha donato loro coraggio e sapienza».
«Ogni discepolo missionario di Cristo è chiamato a riconoscere l’importanza fondamentale dell’agire dello Spirito, a vivere con Lui nel quotidiano e a ricevere costantemente forza e ispirazione da Lui. Anzi, proprio quando ci sentiamo stanchi, demotivati, smarriti, ricordiamoci di ricorrere allo Spirito Santo nella preghiera».