«Un incontro bello e fecondo che ha creato relazioni di amicizia molto intense». Così don Enzo Policari, parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Civitavecchia, descrive la visita pastorale del vescovo Luigi Marrucci alla sua comunità che si è conclusa lo scorso 17 febbraio. «Il Vescovo è stato paterno e buono, mettendo in risalto come la sua presenza sia stata soprattutto un incoraggiamento alla nostra attività pastorale». Un incontro che, secondo don Policari, «la comunità ha vissuto in un tempo di grazia, dopo il grande coinvolgimento per il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco che ha caratterizzato il nostro 2015 e in pieno Giubileo della Misericordia». La visita ai malati, gli incontri con i fidanzati, i bambini del catechismo, le varie aggregazioni della “famiglia salesiana”, il consiglio pastorale e i gruppi presenti in parrocchia, si sono svolti in cinque giorni molto intensi. Sabato 13 febbraio l’inizio ufficiale nella Messa vespertina con l’intronizzazione dell’evangeliario e la concelebrazione dei sette sacerdoti salesiani presenti in parrocchia. Domenica il giorno più intenso, con monsignor Marrucci che ha presieduto le due celebrazioni eucaristiche principali della comunità: al teatro parrocchiale con i 190 bambini del catechismo, gli insegnanti e i genitori; e successivamente con i fidanzati e i giovani sposi. La parrocchia, nata ufficialmente nel 1912 e affidata ai Salesiani nel 1928, si estende nel centro della città con una popolazione di 7mila abitanti. La Chiesa non ha spazi sufficienti a contenere i numerosi fedeli, per questo vi sono tre Messe nei giorni feriali e cinque in quelli festivi. La domenica, alle ore 10, si svolgono in contemporanea due celebrazioni eucaristiche dedicate ai bambini e ai genitori: nella chiesa parrocchiale quella per coloro che preparano la cresima; nella cappella delle Suore di Maria Ausiliatrice i bambini più piccoli, con una liturgia della Parola separata per quelli che hanno meno di 8 anni. «Una comunità ricca di doti – spiega don Enzo -, dove l’aiuto non manca. L’animazione catechetica è interamente posta nelle mani di fedeli formati. Anche la preparazione ai battesimi è curata da una coppia di coniugi e presto inizieremo l’accompagnamento al matrimonio che sarà seguita da un bel gruppo di specialisti, affezionati e competenti, amici dell’opera salesiana e della parrocchia». A breve, inoltre, riprenderanno gli incontri con le giovani famiglie e con le persone che si sono sposate da poco tempo. L’animazione alla carità è uno degli elementi che caratterizza la comunità parrocchiale, con il Centro di ascolto della Caritas e le attività della Comunità di Sant’Egidio che alla Sacra Famiglia ha un servizio docce e un ambulatorio medico per senza dimora aperti il sabato. Tra le novità che la parrocchia sta sperimentando nel corso di quest’anno vi è quella dei genitori coinvolti nel catechismo. Un progetto che la Diocesi ha indicato tra le buone prassi nei documenti preparatori del Convegno ecclesiale nazionale che si è svolto a Firenze lo scorso anno. «All’iniziativa – spiega il parroco – hanno aderito dieci famiglie che ogni domenica pomeriggio si incontrano con i catechisti per preparare la “lezione” da fare ai figli durante la settimana. Una volta al mese, sempre di domenica, si incontrano insieme catechisti, bambini e genitori per condividere i progressi». Per il sacerdote «si tratta di un primo passo, molto importante, per tornare a responsabilizzare i genitori all’educazione dei figli». Altra iniziativa che ha visto la luce nel corso dell’ultimo anno è stata la formazione post-cresima per quindici ragazzi che si preparano a diventare “aiuto animatori”. Per tre anni seguiranno un percorso specifico, affiancandosi anche agli animatori con più esperienza per poi continuare autonomamente. «Anche l’oratorio è in pieno sviluppo – conclude don Policari – i giovani sono aumentati e le attività numerose. Cominciano a nascere vari gruppi che l’incaricato segue puntualmente e con competenza. Proprio per questo ci siamo imbarcati in avventure importanti come la ristrutturazione dei locali, del Teatro parrocchiale e, prossimamente, dei campi da gioco».