«Come Gesù ha curato la suocera di Pietro e le ha dato l’energia per servire, così il nostro vescovo ci ha presi per mano indicandoci la strada da seguire. Cercheremo di far nostre le prospettive che ci ha lasciato». Commentando il Vangelo, al termine della celebrazione eucaristica che ha concluso la visita pastorale del vescovo Luigi Marrucci nella parrocchia dei Santi Liborio e Vincenzo M. Strambi, il parroco don Federico Boccacci ha ringraziato il presule della sua presenza nella comunità.
Cinque giorni intensi, dal 12 al 17 gennaio, che hanno visto il vescovo incontrare i bambini del catechismo con le loro famiglie, gli educatori, tutti gli animatori pastorali, i gruppi del dopo cresima, i giovani e gli scout. Non sono mancate le visite al quartiere, ai malati nelle loro abitazioni e alla scuola dell’infanzia.
La parrocchia si estende nell’omonimo quartiere situato nella zona Nord–Est di Civitavecchia. Si tratta di una delle aree di più recente urbanizzazione, con i primi edifici nati negli anni Novanta. La costruzione di abitazioni non è stata accompagnata, fin dall’inizio, da adeguati servizi: alla lentezza nella sistemazione del complesso viario si è aggiunta la carenza – se non addirittura la completa assenza – di centri di aggregazione sociale e di servizi per il cittadino. Le aree verdi sono poche, spesso in abbandono, e vi è solo una scuola dell’infanzia.
«Questo – spiega il parroco – comporta notevoli difficoltà sia nella gestione dell’economia familiare, per la continua necessità di spostarsi fuori dal quartiere, che nella formazione di una coscienza e identità comunitaria».
La popolazione residente è composta prevalentemente da famiglie giovani con uno o due figli e da coppie conviventi; molti sono militari o appartenenti alle forze dell’ordine. Per questo gli abitanti sono prevalentemente originari di altre regioni.
Dal 2011, inoltre, è installato nel quartiere il cosiddetto “Villaggio della solidarietà”: quaranta abitazioni in dieci moduli in legno come collocazione provvisoria per famiglie in attesa di assegnazione di una casa popolare.
«Non manca la “curiosità” nei confronti delle attività della parrocchia – racconta don Boccacci – ma a questa non segue un vero coinvolgimento e soprattutto una decisione per costanti cammini di fede».
L’attività caritativa, iniziata nel 2009 con il centro di ascolto parrocchiale, è la testimonianza della comunità in un quartiere che negli ultimi anni ha visto acuirsi le difficoltà economiche. «Oltre che nella distribuzione di alimenti e vestiario che viene effettuata ogni due settimane – sottolinea il sacerdote –, abbiamo coinvolto la comunità in iniziative a sostegno delle famiglie. Alcuni professionisti prestano gratuitamente consulenza a chi è in difficoltà nelle pratiche amministrative. Altro aspetto è la vicinanza ai genitori con attività che rivolte a bambini e ragazzi: doposcuola, momenti aggregativi, disponibilità di spazi per attività culturali, una scuola di chitarra e un laboratorio teatrale».
Durante la visita, monsignor Marrucci ha incontrato diciotto persone assistite dagli operatori Caritas, ascoltando da loro le difficoltà che affrontano.
Per don Boccacci «la comunità, efficace nell’accoglienza e nella creazione di un buon clima di fraternità, dopo questa esperienza è chiamata a fare un salto di qualità e divenire più incisiva nelle proposte di crescita nella fede». In particolare, spiega il sacerdote «il vescovo ci ha sollecitato a una più costante e diversificata catechesi per gli adulti, ad avviare un’attenzione pastorale ai giovani e a potenziare i percorsi di accompagnamento per le giovani coppie».