Con una lettera invitata ai parroci, il vescovo Gianrico Ruzza ha presentato la nota ‘ad experimentum’ sui Ministeri Istituiti del Lettore, dell’Accolito e del Catechista.
«Papa Francesco – si legge – ha donato alla Chiesa una rinnovata visione dei ministeri ecclesiali, aggiungendo il ministero del catechista a quelli già esistenti e prevedendo che per tutti e tre i ministeri – accolitato, lettorato, catechistato – fosse previsto l’accesso sia a uomini che a donne (Motu Proprio Spiritus Domini, 24 gennaio 2021)».
Dopo la riflessione nella Conferenza Episcopale Italiana e in quelle regionali, compresa quella del Lazio, il presule ha ritenuto di «emanare alcune indicazioni per vivere anche nella nostra Diocesi un nuovo modo di pensare la preparazione a tali doni liturgici e pastorali».
La nota integrale:
Nota ‘ad experimentum’ sui Ministeri Istituiti del Lettore, dell’Accolito e del Catechista per la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia
Papa Francesco ha promulgato il Motu Proprio “Spiritus Domini” (10 gennaio 2021), con il quale ha disposto – tra l’altro – che i ministeri laicali del Lettore e Accolito possano essere conferiti anche alle donne. Ha inoltre promulgato il Motu Proprio “Antiquum Ministerium” (10 maggio 2021), con il quale istituisce il ministero del Catechista per la Chiesa universale. La Conferenza Episcopale Italiana ha recepito questi due interventi con la Nota “I Ministeri istituiti del Lettore, dell’Accolito e del Catechista per le Chiese che sono in Italia” (5 giugno 2022), in cui vengono dati gli orientamenti per la prassi concreta sui ministeri. Nella nostra diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, in sintonia con la Diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina, desideriamo inserire la riflessione sui Ministeri istituiti nella vita concreta delle nostre comunità, avendo trovato anche impulse dal Cammino sinodale, in modo che sia un’opportunità per rirmovare il volto della nostra Chiesa in chiave più comunionale. Per questo, avendo sentito la Commissione per gli Ordini e i Ministeri, intendo dare ora alcuni Orientamenti per un adeguato accompagnamento dei candidati ai diversi ministeri.
Tutti i ministeri sono una grazia, in quanto suscitati dallo Spirito Santo. Tali ministeri sono attuazione del Battesimo, segno per tutti della comune vocazione al servizio. E poiché sono inseriti in un contesto ecclesiale devono essere coinvolte le diverse istanze per il discernimento e la formazione.
Possono accedere ai Ministeri Istituiti di Lettore, Accolito e Catechista le persone che manifestino una disponibilità al servizio, secondo i seguenti criteri di discernimento: “siano persone di profonda fede, formati alla Parola di Dio, umanamente maturi, attivamente partecipi alla vita della comunità cristiana, capaci di instaurare relazioni fraterne, in grado di comunicare la fede sia con l’esempio che con la parola, e riconosciuti tali dalla comunità” (CEI, I ministeri istituiti, 4). In vista del conferimento dei ministeri è indispensabile una reale necessità pastorale: per tale motivo è fondamentale la valutazione e il consenso del proprio parroco che si premunirà di ascoltare il consenso della comunità parrocchiale.
Il tempo del discernimento e della formazione prevede le seguenti fasi:
- Inizio del cammino: il candidato scriverà al Vescovo una lettera di ammissione, nella quale racconterà la storia personale e il proprio cammino di fede, il tipo di formazione compiuta e per quale motivo chiede di diventare ministro istituito. Il parroco accompagnerà tale richiesta con una sua lettera coinvolgendo possibilmente alcuni membri della comunità parrocchiale (Consiglio pastorale, responsabili dei gruppi di catechisti, lettori, accoliti, ecc.). Dopo un colloquio personale con il Vescovo, o un suo delegato, durante il quale si valuterà la domanda, il candidato/la candidata potrà essere ammesso al cammino
- Tempo di formazione iniziale: il candidato frequenterà la scuola diocesana di Teologia, per un totale di 3 anni, (ma può scegliere anche di frequentare la Scuola di Teologia “Cardinale Eugenio Tisserant” a Ladispoli).
- Secondo tempo della formazione a livello interdiocesana: Durante il terzo anno potrà già frequentare il corso specifico (di carattere teorico-pratico) per il ministero al quale si prepara, proposto dalle diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e Porto-Santa Rufina.
- Ammissione all’Istituzione: il candidato/la candidata, avendo presentato l’esito del periodo formativo iniziale, farà una richiesta formale per essere ammesso tra i ministri istituiti, il delegato scriverà una relazione sul cammino compiuto e il parroco scriverà una lettera in cui dà una valutazione sul percorso compiuto fino a quel momento.
- Istituzione, mandato quinquennale: si procederà al Rito dell’Istituzione previsto dal Pontificale Romano. Il Vescovo conferirà il mandato per l’esercizio concreto del ministero per un primo periodo di cinque anni, seguito da una verifica compiuta insieme con la Commissione per gli Ordini e i Ministeri. “Alla luce di tale verifica si potrà rinnovare il mandato per l’esercizio del ministero, tenendo conto del cambiamento delle condizioni di vita del ministro istituito e delle esigenze ecclesiali in continuo mutamento” (CEI, I ministeri istituiti, 5).
- Formazione permanente: il tempo della formazione permanente prevede a livello interdiocesano due incontri annuali, uno comune a tutti i ministeri e uno specifico ad ogni ministero.