Nella festa dell’Ascensione


Con la Pira, testimoni del Risorto fino ai confini della terra
 
di Tiziano Torresi
 
Oggi, domenica dell’Ascensione di Gesù al cielo, la liturgia ci offre il motivo di una rinnovata gioia pasquale nel farci contemplare l’elevazione della natura umana fin nel seno della vita divina; così essa ci invita a pregare il Padre: «Poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria».
L’Ascensione segna il termine della vicenda terrena del Signore, indica la meta definitiva della nostra avventura umana ed è quindi la festa della nostra dignità di figli chiamati a condividere la gloria di Colui che ci ha redenti. Così scrisse San Leone Magno: «Veramente grande e ineffabile fu il motivo di gioia, allorché la natura, appartenente al genere umano, ascese ad una onorificenza superiore a quella di tutte le celesti creature, per porsi al di sopra delle schiere angeliche. Soltanto la natura assunta ed accolta nel consesso dell’eterno Padre, fu socia nel trono di gloria del Figlio».