«Un giovane non può stare fermo per paura di sbagliare, nemmeno può muoversi come un errante: un giovane deve percorrere il cammino della vita con speranza, coraggio ed entusiasmo». Così Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi, ha salutato i mille partecipanti al pellegrinaggio Giovani In Cammino che si è svolto a Lourdes dal 6 all’8 dicembre scorso. «Ognuno di voi – ha detto Pagliuca – può scegliere di essere un vagabondo, che percorre le strade senza mai arrivare, oppure un pellegrino che, seppur lentamente, cammina verso una meta».
Sul tema “Liberi di credere” i giovani dell’associazione ecclesiale, provenienti dalle 19 sezioni regionali, insieme a quindici partecipanti della Consulta della Pastorale Giovanile di Civitavecchia-Tarquinia hanno riflettuto sulle diverse esperienze di fede vissute come “liberazione”. Ad accompagnarli anche il vescovo Luigi Marrucci, che guidava il pellegrinaggio come assistente nazionale dell’Unitalsi, e don Federico Boccacci, vicario episcopale per la Pastorale. Oltre a prendere parte alle numerose iniziative proposte dal Santuario in occasione della festa dell’Immacolata – il Rosario alla Grotta delle apparizioni, la processione mariana, l’adorazione eucaristica e la messa internazionale – i pellegrini si sono confrontati con alcune testimonianze di “periferie esistenziali” scoprendo le molte strade che portano all’incontro con Dio.
Così si sono succeduti gli incontri con i giovani della comunità “Cenacolo”, con i residenti della Case famiglia per malati di Aids di Villa Glori della Caritas di Roma, con Luca, giovane disabile costretto a letto perché attaccato a un respiratore, a quattro suore Clarisse che vivono “nel mondo” attraverso la contemplazione. Tre giorni intensi di incontri e preghiera che si sono alternati a momenti di festa.
«Mille piccoli passi nella notte, una luce brilla e la Signora emerge da una roccia che piange, ti ritrovi a consegnare il tuo inutile fardello, a sussurrare preghiere e suppliche unendoti alla voce del fiume» racconta Chiara Cesarini di Civitavecchia.
Anche per Giovanna Tedesco, la preghiera nella Grotta è stata un’esperienza indimenticabile. «Nel freddo e nel buio dell’inverno – ci dice – in quella grotta silenziosa ho sentito una mamma tenera e accogliente, che consola e riscalda i cuori. È lì e ci guarda, ci ascolta, guarisce le nostre ferite e, nell’oscurità della nostra vita, riporta la luce».
Per don Federico Boccacci, responsabile della Pastorale giovanile, «il pellegrinaggio a Lourdes è stato un prologo all’anno mariano che nel 2015 vedrà impegnata la nostra diocesi: un’occasione per affidare a Maria il cammino che come Chiesa locale ci apprestiamo a intraprendere».
Il vescovo Luigi Marrucci, ha presieduto la celebrazione eucaristica di inizio pellegrinaggio nella chiesa parrocchiale di Lourdes, la stessa dove venne battezzata santa Bernadette.