Le tre regole: «Permesso, grazie, scusa». L’incontro delle famiglie per la “Festa degli sposi”

Nel giorno della ricorrenza della festa della Santa Famiglia di Nazareth, domenica 29 dicembre, il vescovo Luigi Marrucci ha voluto incontrare le coppie di coniugi della nostra diocesi.

Nel giorno della ricorrenza della festa della Santa Famiglia di Nazareth, domenica 29 dicembre, il vescovo Luigi Marrucci ha voluto incontrare le coppie di coniugi della nostra diocesi presso la parrocchia Maria SS. Stella del Mare al Lido di Tarquinia e celebrare con loro la Festa degli Sposi.
Durante la celebrazione eucaristica, che ha costituito il momento centrale della festa, monsignor Marrucci ha benedetto i coniugi presenti che hanno rinnovato la promessa matrimoniale e preso parte attivamente alla liturgia incentrata sull’importanza dell’amore coniugale.
 
Il presule, nel corso dell’omelia, ha esortato gli sposi all’esercizio del perdono e della pazienza, richiamando le tre parole che, secondo Papa Francesco sono la chiave per vivere bene in famiglia: “permesso, grazie e scusa”. Ha raccomandato alle coppie di riconciliarsi dopo un litigio “prima che tramonti il sole” cercando sempre la soluzione ai conflitti per ripristinare la gioia dello stare insieme.
È stata un’occasione di riflessione sul Sacramento del matrimonio, che non è garanzia automatica di riuscita della vita a due, ma concede quella Grazia che “tutti i giorni della nostra vita” gli sposi dovono, insieme, chiedere a Dio. Il progetto del matrimonio si può realizzare solo se entrambi i coniugi sono disposti a vivere la fedeltà al Sacramento, affrontando le non poche difficoltà quotidiane. Condizione essenziale del matrimonio è l’affidamento a Dio, fedele compagno di viaggio, che ci fa superare la presunzione di pensare di essere “solo due”.

Bella ed incoraggiante la testimonianza offerta da tutti gli sposi presenti. Numerose le coppie che, durante il 2013, hanno festeggiato il 25° e 50° anniversario di matrimonio. Un particolare rilievo è stato dato alle giovani coppie sposate durante l’anno e a coloro che hanno festeggiato il 10° anniversario. Al termine della celebrazione è stato dato spazio ad un momento di convivialità accompagnato dall’animazione per i bambini.L’apprezzamento della celebrazione da parte dei presenti conferma l’utilità di fare memoria dell’origine e del fine delle nostre scelte. Attraverso gesti di condivisione spirituale e di tenerezza: il rinnovo della promessa alla luce di una candela simbolo della fede che non dobbiamo far spegnere; il bacio dell’anello del coniuge dopo la benedizione. Gesti che aiutano ad interrompere il rischio di essere sopraffatti dalla quotidianità. È necessario ogni tanto fermarsi, riscoprire il valore delle nostre scelte evitando di dare tutto per scontato. (Maria Raffaela Bagnati e Giuseppe Mancuso)