La consapevolezza dell’amore di Dio è l’elemento che unisce la visione gioiosa della vita familiare e la responsabilità verso l’altro e il Bene comune. È la riflessione del vescovo Gianrico Ruzza nel messaggio di inizio anno – che introduce l’Agenda pastorale – in cui invita a ripartire dai frutti del cammino sull’enciclica Laudato Si’ per continuare a crescere attraverso un nuovo percorso, legato alla famiglia, con l’approfondimento dell’esortazione Amoris Laetitia.
«Inizieremo un nuovo anno pastorale, che spero sia portatore di grandi frutti di crescita spirituale per tutti noi» scrive il presule. Nessun cammino si interrompe ma «la strada intrapresa – prendere coscienza della bellezza del creato, sentirsene responsabili, optare per uno stile di vita sobrio che si coniughi con comportamenti ecosostenibili – rimane un impegno prioritario per ogni credente della nostra comunità. È un modo per sentirsi partecipi e responsabili del bene comune, in questo delicatissimo momento della storia». Per il vescovo siamo chiamati a far tesoro di quanto ricevuto nella formazione dello scorso anno, in modo particolare nel cammino proposto ai sacerdoti e diaconi e negli incontri nelle parrocchie. «Non ci può essere educazione autentica se non c’è una specifica attenzione per la cura e la custodia del creato; non si trasmettono valori alle generazioni più giovani se non si comunica l’esigenza di comportamenti corretti, educati e innovativi che rispettino i doni del creato e offrano strumenti di sensibilizzazione verso uno stile di vita sobrio e rispettoso».
Nel nuovo anno «saremo invitati a riflettere sull’esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco» in cui «viene sottolineato come ci sia l’esigenza di una visione gioiosa della vita familiare, a partire dalla consapevolezza che l’Amore è il dono principale che Dio ci ha fatto». «Solamente chi ama – scrive il presule – riconosce di essere stato generato da Dio» e comprende «che chi “viene da Dio” deve praticare la giustizia e affermare il primato della carità nel nome di Cristo, che si è consegnato per Amore».
«Cammineremo nelle nostre parrocchie e comunità leggendo le meraviglie dell’amore, alla luce della chiave di lettura che ci propone il Papa in Amoris Laetitia» invita monsignor Ruzza. «In questo tempo confuso e frammentato, al centro di una crisi “esistenziale” generata dalla pandemia, abbiamo il bisogno – e insieme la responsabilità – di pensare in modo “nuovo” al concetto di amore».
«La sfida di valorizzare la ricchezza delle famiglie – conclude il vescovo -, l’opportunità di gettare ponti verso le situazioni di criticità nell’ambito delle relazioni affettive, il desiderio di intercettare domande e bisogni, anche grazie all’ausilio di strumenti nuovi: tutto questo sarà un segno di impegno e di responsabilità verso un patrimonio umano, spirituale e sociale che dobbiamo custodire con attenzione, con responsabilità e con gioia».