«Una grazia particolare per la nostra comunità che durante questa settimana ha potuto incontrare il suo pastore e condividere molti momenti della vita che normalmente si svolge in parrocchia». Così monsignor Giovanni Felici descrive la visita pastorale del vescovo Luigi Marrucci alla parrocchia di San Giuseppe a Campo dell’Oro in Civitavecchia. Non una novità per il sacerdote che già aveva accolto il presule in visita nel suo precedente incarico di parroco a Pescia Romana. «Il nostro vescovo Luigi – racconta – ha saputo conquistare i cuori di questa gente generosa e accogliente, grazie ai suoi gesti di vicinanza e alle sue parole di incoraggiamento».
Iniziata sabato 4 novembre, con la celebrazione eucaristica preceduta dall’intronizzazione dell’evangeliario, la visita si è conclusa mercoledì sera con la Messa e una festa nell’oratorio a cui hanno preso parte tutte le realtà parrocchiali e del territorio.
Sorta nel 1976 in quella che era l’estrema periferia meridionale di Civitavecchia, la parrocchia di San Giuseppe conta oggi circa 6.500 abitanti. Una popolazione varia, in cui agli anziani che vivono negli alloggi popolari costruiti negli anni Sessanta, si sono aggiunti i nuovi nuclei familiari arrivati a seguito della più recente urbanizzazione. Un territorio che pur non essendo distante dal centro della città vive ancora un certo isolamento.
«È un contesto – spiega monsignor Felici – dove si sente molto la povertà materiale, morale e spirituale. La mancanza di lavoro e le situazioni di precariato creano molti problemi alle famiglie, a cui la nostra Caritas parrocchiale cerca di dare risposte concrete«. Per il parroco «si nota un cambiamento di mentalità positivo, in cui sono in molti a rimboccarsi le maniche e prodigarsi per gli altri anche con il volontariato. La parrocchia vive in questo contesto e cerca di essere un punto di riferimento per tutti, anche per coloro che non credono».
Molti i gruppi presenti nei diversi ambiti della pastorale: numerosi sono i catechisti, soprattutto giovani, e molto radicato è anche l’impregno dell’animazione alla carità. Tra le associazioni ecclesiali e i movimenti ci sono due gruppi di Neocatecumenali, i Cursillos di Cristianità, il Gruppo di preghiera di Padre Pio. Tra le esperienze parrocchiali c’è il post-cresima e il gruppo giovani. Particolari sono le realtà degli adulti: il gruppo delle Vedove, quello dei Lavoratori e quello delle Messaggere impegnate a portare le comunicazioni parrocchiali e promuovere iniziative nelle varie aree del quartiere.
«Una ricchezza di esperienze che il vescovo ha molto apprezzato – dice monsignor Felici – anche se non ha mancato di ricordare l’importanza della corresponsabilità alla vita della comunità e della comunione tra i gruppi». Manifestazioni di particolare unità si verificano nei momenti di maggiore aggregazione, come la festa patronale, i campi scuola, le attività del Natale e in quelle dell’oratorio.
La visita del vescovo si è svolta in diversi momenti. Il più partecipato è stato l’incontro con tutte le classi del catechismo, un pomeriggio caratterizzato dalle domande che i bambini e ragazzi hanno rivolto a monsignor Marrucci. Un’analisi attenta della situazione parrocchiale è invece emersa nella riunione dei consigli pastorale e affari economici. Il presule, per due mattine, ha visitato i malati nelle loro abitazioni, un servizio questo che nella parrocchia svolgono abitualmente i tre diaconi che affiancano il parroco e il suo vice don Demetrio Igna.
Monsignor Marrucci ha poi incontrato i malati e gli operatori del Centro di Salute Mentale che ha sede nel territorio parrocchiale fermandosi a pranzo nella struttura.