Il drammatico naufragio della Concordia
La sagoma della Costa Concordia, come quella di tante altre navi da crociera, era un profilo familiare nel porto di Civitavecchia dove faceva regolarmente scalo ogni settimana. Anche i volti dei circa 1100 membri dell’equipaggio non erano sconosciuti alla città, molti di loro infatti se potevano quando la nave era in porto scendevano a terra e anonimamente passeggiavano per le strade di Civitavecchia.
Il Centro Stella Maris, che da alcuni anni a Civitavecchia assicura assistenza materiale e spirituale ai marittimi che transitano nel porto, è stato chiamato a intervenire per offrire supporto a ad alcuni membri dell’equipaggio provenienti da diversi paesi dell’America Latina e dai Paesi dell’Est, che dopo la tragedia sono stati ospitati in alcuni alberghi della nostra città, in attesa di essere rimpatriati.
Alcuni seminaristi della Congregazione Scalabriniana di origine Latino Americana si sono resi disponibili immediatamente a visitarli.
Molti di loro avevano ancora addosso gli abiti di quella notte compresi le pesanti scarpe di lavoro, altri soffrivano di tosse, mal di gola e altri dolori dovuti al freddo all’immersione nel mare.
Comprensibilmente dopo la drammatica esperienza del naufragio queste persone apparivano fisicamente molto provate, nei loro occhi si poteva vedere ancora la paura dei momenti vissuti e con le parole esprimevano il timore per il loro futuro.
Oltre ad esternare il loro disappunto per quanto certi giornali avevano scritto riguardo al comportamento dell’equipaggio, e la loro frustrazione per avere perso i documenti personali quali Il libretto del marittimo e i Certificati di qualificazione marittima garanzie per un futuro impiego esprimevano il loro ringraziamento al Signore per essersi salvati, per poter tornare a casa e riabbracciare i loro cari.
Dopo questi momenti di ascolto i volontari della Stella Maris hanno provveduto a rispondere ai loro bisogni comprando medicine, portandoli alla Caritas affinché potessero rifarsi un minimo di guardaroba e quando questo non è bastato abbiamo comprato calze, biancheria intima e scarpe.
Tra qualche giorno tutti saranno tornati al loro paese e presto per garantire un futuro migliore alla loro famiglia dovranno riprendere la vie del mare. Il Centro Stella Maris di Civitavecchia come tanti altri nel mondo continuerà ad essere presente e operante nel porto per essere ‘una casa lontano da casa’ e accogliere tutti i marittimi come amici con cui fare un pezzo di strada insieme.
Stella Maris Civitavecchia