Si è svolta lo scorso 3 luglio, presso la sede vescovile, la prima riunione di programmazione pastorale tra gli uffici della Curia. Alla presenza del vescovo, i responsabili dei nove ambiti – Vocazionale, Sociale, Catechesi, per la Famiglia, per la Salute, per la Giustizia, per la Liturgia, per i Giovani, per le Associazioni e Movimenti, per gli Immigrati, per i Carcerati – si sono riuniti per dialogare e programmare il prossimo anno pastorale e le iniziative per vivere gli ultimi mesi dell’Anno della Fede.
L’incontro si è svolto a pochi giorni dalla pubblicazione della prima enciclica di Papa Francesco, la Lumen Fidei, e non poteva non essere guidato dai preziosi indirizzi che il Santo Padre ha espresso nella sua epistola.
La riunione, la prima dedicata alla programmazione, ha preceduto le vacanze estive per dare l’opportunità ai partecipanti di sviluppare le proposte dei vari uffici durante le prossime settimane, per poi riunirsi nuovamente, a settembre, a completare il percorso.
L’iniziativa è stata apprezzata dai partecipanti che l’hanno considerata fondamentale per incrementare il coordinamento tra le varie esperienze pastorali.
A caratterizzare la preparazione del prossimo anno, secondo quanto emerso nell’incontro, saranno le “visite pastorali” che il vescovo farà nelle parrocchie e l’istituzione del Consiglio Pastorale Diocesano.
Continuerà inoltre il cammino di formazione sulle indicazioni del tema comune indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana nel documento con gli orientamenti del decennio “Educare alla vita buona del Vangelo”, con un’attenzione particolare ai due punti cardine su cui la Diocesi è già impegnata da due anni: la Famiglia e l’Educazione.
In questo contesto, a cui farà da sfondo fino a dicembre la conclusione dell’Anno della Fede, l’Enciclica del Santo Padre rappresenta una stella che guiderà il percorso di programmazione.
‘L’idolo – scrive Papa Francesco – è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà’, un’ammonizione che come gruppo abbiamo fatto nostra affinché la programmazione sia sempre più Cristocentrica e non perda di vista la meta di ogni educazione: “costruire la Famiglia umana secondo l’ideale della Sacra Famiglia di Nazareth”.
La ‘modernità’ che ha cercato di costruire la fraternità umana sull’uguaglianza non ha trasformato l’uomo né, tantomeno, ha migliorato la società. Ad unirci, ci ricorda ancora il Pontefice, sono “la Paternità comune e il Sacrificio della Croce, con l’aiuto del dono dello Spirito Santo”.
Le due ore di dibattito non potevano essere esaustive per un compito così arduo. La riunione è stata aggiornata per l’inizio del mese di settembre quando, il responsabile diocesano per la Pastorale, raccogliendo gli elaborati di ogni settore, dovrà, con l’aiuto di ciascuno, stilare un programma di base nel quale il denominatore comune non dovrà eliminare ma solo orientare le varie sfaccettature di ogni settore.
In tutto questo lavoro, la Famiglia e l’Educazione dovranno fare da canovaccio, accogliendo le indicazioni del Pontificio Consiglio per la Famiglia in cui si ricorda come “la Famiglia non può essere vista come un problema dottrinale e tanto meno teorico, ma come base della società con i suoi diritti irrinunciabili’.
Anche gli aspetti educativi e formativi rimangono temi di fondo nella futura programmazione che punterà ad integrare le tante esperienze dei giovani, delle famiglie e di tutti i gruppi e movimenti presenti nella Diocesi.
Una programmazione che non sarà esclusiva e vincolante per nessuna delle espressioni spirituali presenti nella nostra realtà, ma che i propone invece di stimolo e di aiuto a migliorare la collaborazione. Questo affinché l’impegno profuso fino ad oggi dovrà chiamare anche altri a diventare ‘pietre vive’ nella costruzione della Chiesa locale.
Don Giorgio Picu
Vicario episcopale per la Pastorale