Michael Hannig, un cinquantenne nato a Wolfembuttel, in Germania, è l’ultimo senza dimora morto in strada a Civitavecchia. Era il 17 marzo 2020, il lockdown era appena iniziato e lui è stato trovato sotto i portici al centro della città. Insieme a molte altre persone senza dimora decedute per il freddo e i tanti problemi dovuti agli stenti, Michael sarà ricordato sabato 13 febbraio alle ore 16 nella Cattedrale di Civitavecchia, nella Messa in memoria di Modesta e Marek.
La celebrazione eucaristica, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, sarà presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza.
«È un invito alla comunità cristiana affinché nessuno sia dimenticato», spiega Massimo Magnano responsabile di Sant’Egidio in diocesi. «Verranno ricordati i senza dimora che sono morti nelle nostre città, molti dei quali sono stati conosciuti, amati, aiutati e sostenuti dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Caritas diocesana, dalla Croce Rossa e da tanti cittadini. I loro nomi saranno letti e si pregherà per ognuno, perché tutti hanno diritto a vivere una vita più dignitosa e a non morire nella solitudine e nella dimenticanza. Per questo sono state invitate a partecipare anche le autorità cittadine e i responsabili dei servizi socio-sanitari».
La preghiera per i senza dimora scomparsi è un’iniziativa che ha avuto origine a Roma, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere dove la Comunità di Sant’Egidio è nata, per ricordare Modesta Valenti, una “barbona” che viveva alla Stazione Termini deceduta nel 1983 in seguito ad un malore. L’equipaggio dell’ambulanza che accorse alla chiamata non volle prenderla a bordo a causa delle condizioni in cui viveva, era sporca e aveva i pidocchi. Marek è invece un cittadino polacco deceduto dodici anni fa a Civitavecchia, nel parco davanti all’edificio del Comune; dopo di lui molti altri hanno avuto questa tragica fine.
Alla Messa saranno presenti anche molti degli ospiti che vivono negli istituti cittadini, nelle residenze protette e nelle case famiglia, oltre che alle persone che i volontari incontrano in strada.