‘… La buonanotte era il mezzo con cui Don Bosco mostrava la familiarità che aveva con i giovani e, soprattutto quella che c’era con il Signore. Questa iniziativa è per far riprendere confidenza con Gesù, ritenendo che Lui sa accogliere i giovani come sono, trasformandoli come li vuole Lui. Del resto i giovani – come disse Giovanni Paolo II – sono le sentinelle del futuro! Quindi ci incontriamo amichevolmente, ora in una chiesa, ora nell’altra, per condividere la Parola di Dio…’
Queste le parole dette in un’intervista da Sua Eccellenza Monsignor Carlo Chenis, nostro Vescovo, per spiegare questo tipico appuntamento salesiano da lui riproposto nella nostra Diocesi sin dall’inizio del suo apostolato, nella particolare attenzione ai giovani, suoi prediletti in gran parte delle iniziative pastorali diocesane.
La ‘Buonanotte’ dello scorso giovedì 26 febbraio, nella parrocchia S.S. Giovanni e Leonardo di Tarquinia, è stata per la nostra comunità parrocchiale eloquente dono di grazia e benedizione divina, sia per il tema scelto e sviluppato attraverso il dialogo da Sua Eccellenza: ‘L’adozione a figli’, dalla Lettera di San Paolo ai Romani, sia come prima tappa di un cammino quaresimale rivolto, secondo le esortazioni del nostro Pastore, al raggiungimento di una meta sublime: ‘La comunione con Dio e con i fratelli’ all’insegna di una volontà manifesta.
L’incontro, condotto da Monsignor Chenis ed animato dai giovani della parrocchia, (Gruppo Giovani l’Aquilone e giovani delle Comunità Neocatecumenali) attraverso la lettura della Parola, la spiegazione del ‘Segno’ ed i canti, si è svolto in un clima di attenta e gioiosa partecipazione di numerosi giovani e meno giovani della Diocesi, grazie soprattutto alla forma dinamica ed incisiva nonché confidenziale con cui il nostro Vescovo si è rivolto all’assemblea, prendendo nel suo dialogare, anche spunto dalle parole dei canti.
Momento altresì di profonda condivisione è stato la consegna del ‘Tau’ quale ‘Segno’ di adesione a Cristo povero e sofferente, tanto amato da San Francesco, nonché emblema della ‘Croce gloriosa’ del Signore risorto, posto al collo e donato a ciascuno dei presenti dal nostro Vescovo insieme alla lettera pastorale per la Quaresima 2009, dal titolo ‘Fratello, ritrovati in Dio!’, nella quale vengono ripresi e sottolineati con forza gli impegni per un cammino di fede volto alla ‘Conversione’ attraverso ‘il digiuno nella custodia dei sensi’ per ‘disciplinare la mente’, per ‘impegnare la volontà’, unito alla preghiera e all’elemosina nella consapevolezza che ‘… la grandezza del credente non è dovuta ad una santità a priori, ma (a causa della grazia) al fatto di rialzarsi dopo ogni caduta, così da incrementare giorno dopo giorno il bagaglio dei meriti spirituali …’
Questa la sintesi del messaggio scritto ed annunciato dal nostro Pastore come invito per un’intima riflessione sulla grandezza del dono ricevuto: ‘… Figli di Dio, eredi di Dio, coeredi di Cristo.’ (Lettera San Paolo ai Romani 8,16-17)
EDY BRUNO