documento

Indicazioni per le celebrazioni del tempo di Natale

le liturgie del tempo di Natale alla luce dei recenti provvedimenti del governo circa le restrizioni per la tutela dal contagio da Covid-19

Come è noto il decreto circa le restrizioni anti pandemia emanato dal Consiglio dei Ministri permette che vengano frequentati i luoghi di culto, sia per una visita, che per la celebrazione sacramentale, ferme restando le norme di prudenza ed attenzione previste nel Protocollo firmato d’intesa tra il Governo e la CEI il 7 maggio u.s. e le successive integrazioni del Comitato tecnico-scientifico (cfr. DPCM del 3 dicembre 2020, alle lettere p e q).

La Conferenza Episcopale Italiana, con nota diramata il 19 dicembre 2020 in relazione al Decreto Legge n. 172 del 18 dicembre u.s. ha precisato che: nella situazione disegnata dal Decreto-Legge non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni: entrambe sono sempre permesse, in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme.

La stessa comunicazione, raccomandando ai fedeli di recarsi per la celebrazione dei Sacramenti in una chiesa in prossimità della loro abitazione, precisa: «Durante i giorni di “zona rossa” si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo».

Pertanto, auspicando che non ci siano difficoltà in ordine ad eventuali controlli, confidando nella discrezione delle forze dell’ordine preposte ad essi, la Diocesi di Civitavecchia —Tarquinia invita i fedeli a partecipare alle celebrazioni dei giorni santi del tempo del Natale (possibilmente in chiese nelle vicinanze della propria abitazione) ricordando loro che — a richiesta da parte dell’autorità — potranno esibire il foglio di autocertificazione o potranno richiederlo sul posto a chi effettua il controllo, sottolineando come la partecipazione alle funzioni religiose sia espressamente prevista nel DPCM del 3 dicembre u.s.

Ricordando, inoltre, la straordinarietà della memoria liturgica del Natale che — da antica tradizione —è legata alla Messa della notte, considerando che per i motivi ben noti (dovuti alla necessità di ottemperare alle norme circa la proibizione di uscire e circolare tra le ore 22 e le ore 5), a discrezione dei parroci si potrà valutare l’opportunità di far suonare le campane delle chiese in concomitanza con le ore 24 della notte, per sottolineare la forza del Mistero liturgico, celebrato nelle ore precedenti con la solenne Messa del Natale.