«Un significativo rinnovamento nell’approccio alla catechesi»: così il vescovo Gianrico Ruzza definisce il nuovo programma che coinvolgerà dal prossimo anno le diocesi di CivitavecchiaTarquinia e Porto-Santa Rufina.
Un processo di trasformazione, maturato nel contesto del cammino sinodale, animato dal desiderio di rispondere alle sfide di un mondo in continua evoluzione e di offrire ai bambini e ai ragazzi un’esperienza di fede più ricca e coinvolgente. Il fulcro di questa rinnovata visione è rappresentato dai nuovi “Itinerari di iniziazione alla vita Cristiana”, il percorso che accomunerà le due Chiese locali, presentato dal presule nella quinta domenica di Quaresima con una lettera indirizzata ai genitori, ai catechisti e ai parroci, come «uno strumento fondamentale per dare nuovo impulso all’iniziazione cristiana all’interno delle comunità».
Nella sua prefazione al documento, il pastore sottolinea con forza l’importanza cruciale che la comunità cristiana deve attribuire all’educazione e alla formazione dei suoi fedeli. Ripercorrendo le tappe fondamentali della storia della catechesi, il vescovo evidenzia come la Chiesa abbia costantemente cercato di adeguare i suoi metodi e il suo linguaggio ai mutamenti culturali e sociali che hanno segnato il corso dei secoli. Tuttavia, non manca di riconoscere le peculiarità e le difficoltà del contesto attuale, segnato da un progressivo allontanamento dalla tradizione cristiana e da una crescente secolarizzazione.
«Molti catechisti – scrive – riferiscono che i fanciulli che iniziano il percorso catechetico nei primi anni dell’età scolare non hanno alcuna conoscenza previa dei fondamenti della fede». Di fronte a queste sfide inedite, le diocesi hanno compiuto la scelta coraggiosa di adottare una struttura catecumenale per il percorso di crescita nella fede, in piena sintonia con le indicazioni provenienti dalla Chiesa italiana.
I nuovi itinerari, la cui introduzione è prevista a partire dall’anno pastorale 2025-2026, si propongono di plasmare un’esperienza di catechesi più efficace e incisiva, capace di «incontrare nel profondo i bisogni autentici e le domande cruciali che animano il cuore dei ragazzi». Nella sua lettera, il vescovo Ruzza invita i genitori ad accogliere con fiducia e serenità questo cambiamento epocale, rassicurandoli sul fatto che l’itinerario è stato «immaginato come un cammino gioioso e positivo».
Il desiderio più profondo è che «l’esperienza della catechesi, che deve poter iniziare da quando i bambini sono piccolissimi, sia veramente bella ed affascinante: che rappresenti, perciò, l’incontro vivo e luminoso con la persona viva di Gesù, il nostro Salvatore».
«Collaborare con il nuovo progetto che prenderà avvio già in settembre – scrive monsignor Ruzza – è essenziale per assicurare un futuro di maturazione e di serenità per i ragazzi che il Signore ha donato a voi ed affida anche alle nostre comunità parrocchiali».