RU486 : eliminare una vita sarà facile come bere un bicchiere d’acqua
Con l’approvazione da parte dell’AIFA della commercializzazione della RU486 – capace di uccidere un embrione fino al secondo mese di gravidanza e quindi definita la pillola del mese (non del giorno) dopo, – l’aborto torna ad essere un fatto privato, esattamente il contrario di quelle che erano le intenzioni del legislatore con la L.194 del 1978.
Legge iniqua, certamente, perchè non tiene conto in alcun modo dei diritti del concepito, ma che ha tentato, a quanto pare inutilmente, di socializzare il problema aborto attraverso la possibilità di confrontarsi e consultare medici e strutture pubbliche. Con la direttiva dell’AIFA- alla quale il Governo potrà opporsi in quanto, trattandosi di una questione che attiene alla vita delle persone, ogni decisione è di competenza del Parlamento e del Governo e non spetta certo ad un mero comitato tecnico – tra poco sbarazzarsi di un embrione sarà facile come bere un bicchiere d’acqua, mentre la struttura pubblica dovrebbe essere abilitata a vigilare sulla corretta somministrazione della pillola e a verificare ‘ dopo l’espulsione dell’embrione (che avverrà probabilmente in casa ) , che tutto sia a posto, che cioè l’ingombrante fardello sia stato effettivamente eliminato. La RU486, moderno prezzemolo inventato da una società in cui tutto è banalizzato, anche la vita umana, avrà il vantaggio di evitare l’operazione chirurgica, ma lascerà la donna ancora più sola con le sue angosce durante le 2 settimane che precedono l’espulsione.