PELLEGRINAGGIO UNITALSI ALTO LAZIO 19-26 OTTOBRE 2010
Presente anche il nostro Amministratore Apostolico, S.E. Mons. Gino Reali, che nella celebrazione di sabato da lui presieduta ha ricordato con affetto il nostro defunto Vescovo Monsignore Carlo Chenis
Il titolo di questo breve articolo a prima vista può suscitare curiosità e poi dopo una lettura fissata sugli effetti speciali, può lasciare anche imbarazzo. In effetti sono possibili questi due rischi.
Il pellegrinaggio che abbiamo fatto con i nostri cari ammalati dell’UNITALSI diocesana a Lourdes, rientra nella routine nel senso che ogni anno ci si reca a Lourdes in treno con l’UNITALSI Alto Lazio. Una cosa che tengo a precisare è che anche la nostra esperienza della vita di tutti i giorni è sempre unica e irrepetibile, così anche il pellegrinaggio a Lourdes, nonostante le puntualità, è sempre unico e irrepetibile. Appena si arriva alla stazione di Civitavecchia per salire sul treno, il primo miracolo che si vede, e che vedono tutti i passanti, è l’impegno delle dame e dei barellieri uomini tutti in divisa (rispettivamente chiamati sorelle e fratelli) che caricano i bagagli e aiutano a salire i ragazzi ammalati nel vagone attrezzato, tutti quanti sorridenti malgrado la delicatezza e la fatica dell’operazione. Questo miracolo inizia alla stazione di partenza e va avanti fino al ritorno, alla fine del pellegrinaggio.