«Oggi più che mai vanno superate barriere ideologiche per una condivisione costruttiva su temi che non possono essere più relegati a una parte o un’altra, ma che hanno un’urgenza civica trasversale, fanno cioè parte della realizzazione del bene comune. Qualunque sia l’esito elettorale l’augurio è che gli eletti promuovano e difendano la persona in ogni momento della vita, con riguardo particolare ai più fragili».
È il messaggio ai candidati alla presidenza della Regione Lazio espresso dal vescovo Gianrico Ruzza, presidente della Commissione regionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza episcopale. Il presule, sulle pagine del settimanale Lazio Sette di oggi, ha parlato anche delle questioni che la Chiesa ritiene prioritarie.
«Partire dall’emergenza educativa che richiede lo sforzo deciso per custodire gli adolescenti dai molteplici rischi di dipendenza, quali stupefacenti e gioco d’azzardo». Si tratta infatti di «condizioni che aggravano il crescente rischio di marginalità sociale con l’incremento dei disagi psicologici e psichici, osservati nei ragazzi, oltre che negli adulti». A tutto ciò si aggiunge il fatto che «sulle famiglie, affaticate dalle difficoltà economiche e dalla crisi energetica, incombe il problema della stabilità lavorativa che blocca i progetti famigliari dei più giovani. Anche l’integrazione delle persone provenienti da altri paesi richiede percorsi che consolidino l’appartenenza sociale di chi qui cerca un futuro». Inoltre, fa notare il presule «non va dimenticata la condizione degli anziani, spesso soli e malati: per loro – e più in generale – per tutti vanno incrementate possibilità di assistenza domestica nei percorsi terapeutici e iniziative di vitalità sociale. Va ricordato che la cura delle relazioni si integra con quella della cosa comune: la transizione ecologica e l’economia circolare garantiscono lo sviluppo economico e la crescita umana di ogni territorio».
Infine, rivolgendosi all’impegno partecipativo dei credenti, il vescovo ha ricordato che: «è auspicabile che ciascuno scelga secondo la sua coscienza, prendendo in considerazione l’impegno dei candidati su temi riconducibili al messaggio evangelico, la storia politica e la fiducia riservata alle persone che desiderano servire gli altri nella cosa pubblica».