Lunedì scorso, nel Duomo di Tarquinia, si sono celebrate le esequie di Don Francesco Tomba. La sua esistenza terrena si era conclusa tre giorni prima. Aveva trascorso gli ultimi anni presso la Casa di Riposo Diocesana ‘Marchesa Ferrari’ nella cittadina etrusca, per serie difficoltà deambulatorie, non perdendo mai la serenità e l’impegno dell’apostolato. Una vita lunga, la sua, e straordinaria come ha ricordato il Vescovo Chenis nell’omelia alla presenza dei diaconi permanenti e di quasi tutti i Sacerdoti della Diocesi. Nato a Bagnoregio 90 anni fa, si era trasferito a Civitavecchia dove aveva svolto in modo encomiabile la sua missione di maestro elementare.
Impegnato nell’attività catechetica e nell’Azione Cattolica della sua Parrocchia, la Cattedrale, fu tra i primi in Diocesi a chiedere il Diaconato permanente che ha poi esercitato con dedizione e fedeltà.
Rimasto vedovo, ha maturato il desiderio di dare ancora di più al Signore accogliendo la sua chiamata al sacerdozio, che gli è apparsa come la nuova via da percorrere durante un viaggio a Lourdes.
Portata a termine la necessaria preparazione ha finalmente coronato il suo sogno.
Ha ricoperto diversi incarichi, compreso quello delicato dell’esorcista. Il suo intento è sempre stato quello di comprendere e realizzare il progetto di Dio sulla sua vita momento per momento. Anche all’insorgere della nuova malattia, quasi presagio della fine, aveva voluto ricevere con piena consapevolezza il sacramento dell’unzione degli infermi, completando il percorso sacramentale.
Nel porgere le condoglianze alle figlie, invitiamo quanti l’hanno conosciuto a ricordarlo al Signore nella preghiera.
Don Rinaldo Copponi