«Se non si entra in contatto con il mondo del mare non si riesce a capire quanto sia faticosa la vita dei marittimi». Monsignor Gianrico Ruzza, vescovo delle diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e Porto-Santa Rufina introduce così la Domenica del mare, giornata internazionale di preghiera che le chiese cristiane celebrano la seconda domenica di luglio dedicandola ai marittimi e alle loro famiglie.
Il presule, alla guida di due diocesi che si estendono per circa 130 chilometri sulla costa tirrenica, dallo scorso novembre è stato nominato dalla Cei vescovo promotore dell’Apostolato del mare.
«Un mondo che – spiega -, la Chiesa italiana deve riscoprire». «L’esperienza del cammino sinodale ci ha portato a incontrare diverse categorie di lavoratori del mare. Abbiamo ascoltato la solitudine di chi trascorre molti mesi sulle petroliere senza mai attraccare; incontrato gli equipaggi ucraini che non riuscivano a mettersi in contatto con i familiari; condiviso le difficoltà dei pescatori, coloro che vivono il mare e vivono di mare, che lamentano la fatica e il disagio economico a cui si aggiungono dei provvedimenti legislativi e una burocrazia che ritengono penalizzanti».
Delle due diocesi la Giornata vedrà delle iniziative nelle singole parrocchie e con l’Associazione Stella Maris, una comune preghiera unirà tutte le comunità durante le celebrazioni eucaristiche:
«In questo domenica, giornata dedicata nelle comunità cristiane alla preghiera per tutti gli operatori della vita marittima, preghiamo affinché, con il cuore dei piccoli e dei semplici, sappiamo aprirci agli orizzonti immensi della fraternità e dell’accoglienza, riconoscendo che la forza vitale del mare può divenire sorgente di rinascita per un mondo che appare sclerotizzato nell’indifferenza e nell’individualismo. Chiediamo al Signore che sostenga e consoli la vita di quanti – marittimi e pescatori – trascorrono lunghi periodi della loro vita in mare, vivendo sacrifici grandi e, per molti, sconosciuti».
«Il cammino sinodale – ricorda il presule – rappresenta una grande occasione. Il grido di sofferenza di questi lavoratori chiama a impegnarci tutti, cittadini e istituzioni, per esprimere vicinanza, supporto e aiuto. Come Chiesa questo lo facciamo attraverso l’Apostolato del mare e lo sportello dell’associazione Stella Maris, organismo promosso dalla diocesi per ascoltare e sostenere i marittimi nelle loro necessità».
Il presule ha anche annunciato che sarà Civitavecchia ad ospitare, i prossimi 7 e 8 settembre, l’incontro nazionale promosso dall’Ufficio per l’Apostolato del mare della Conferenza episcopale italiana.
All’incontro, che si svolgerà nel Forte Michelangelo, prenderanno parte gli operatori diocesani dell’Apostolato del mare e i soci della confederazione delle associazioni Stella Maris che operano nei porti italiani.
Un appuntamento, ha spiegato monsignor Ruzza «che avrà per tema la solitudine dei marittimi e la fraternità delle comunità, chiamate ad integrare i lavoratori del mare nelle loro Chiese di origine e ad accoglierli in quelle di approdo, offrendo loro quel calore di umanità al quale ci richiama il Papa». Un evento che si inserisce nell’ambito del cammino sinodale della Chiesa italiana e che si svilupperà sulla base dell’enciclica Fratelli Tutti.