La lettera del vescovo Luigi Marrucci alle Comunità, ai Movimenti, alle Associazioni e ai Gruppi ecclesiali
Carissimi,
dopo un anno di grazia, il Giubileo della Misericordia, nella sua celebrazione temporale, si avvia alla conclusione: prima nelle Chiese particolari e, con la solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, anche a Roma da parte del Santo Padre.
Domenica 13 novembre vivremo la fase di chiusura diocesana in due momenti: alle ore 15.30 in Cattedrale verrà presentata l’esortazione apostolica Amoris laetitia da parte del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo dei Vescovi; alle ore 18 sempre in Cattedrale, l’Eucaristia conclusiva dell’Anno Santo della Misericordia, concelebrata da tutto il presbiterio diocesano e presieduta dal Cardinale.
L’invito è rivolto a tutti i fedeli di questa porzione di Chiesa universale, ma ritengo abbiano un risalto particolare le comunità, i movimenti, le associazioni e i gruppi ecclesiali che sono, o dovrebbero esserlo, il lievito che, all’interno della comunità cristiana, sono chiamati ad evangelizzare e a renderla “corpo visibile” di Gesù Cristo.
Pertanto, cari amici, conoscendo in moltissimi di voi lo spirito del discepolo-missionario dell’unico Maestro Gesù, non solo vi invito a partecipare, ma vi chiedo anche di rivolgere lo sguardo a chi, a margine della Chiesa, è in attesa come Zaccheo, o come i lebbrosi, o come la donna affetta da emorragia… di essere da Gesù, guardato, perdonato, sanato.
Colgo l’occasione per rinnovare a tutti la mia gratitudine, in particolare a quanti sono cerniera di comunione e di fraternità; tutti affido alla Misericordia di Dio, che sempre viene a riscattare le nostre povertà e a sostenere le nostre fragilità.
Rinnovo la mia gioia ogni volta che vengo nei gruppi a celebrare o a meditare con voi la Parola di Dio, fonte e ricchezza della mia vita sacerdotale.
Vi affido all’intercessione di Maria Santissima, Madre e Regina di Misericordia, perché accompagni la nostra Chiesa particolare e invochi dal suo Figlio Gesù i doni della comunione ecclesiale e della fraternità umana.
Ricordiamoci all’altare del Signore,
+ don Luigi, vescovo