La visita pastorale si propone lo scopo di confermare e stimolare la fede, di sostenere la speranza, di rendere più generosa la carità, di favorire il ritorno a Dio con una sincera conversione al vangelo di Gesù Cristo. La visita del vescovo offre anche l’occasione di verificare in quale misura l’attività pastorale che viene vissuta nella parrocchia sia espressione di culto e di preghiera, testimonianza di vero amore, strumento efficace di evangelizzazione e di missione, mostra di una crescita della comunità nella responsabilità di quel dono inestimabile che è l’annuncio evangelico. Un’occasione per interrogarci su come riusciamo a coltivare e condividere una sempre più profonda esperienza di Dio e, nello stesso tempo, dove tutti – ognuno con la sua vocazione e con i doni che il Signore gli ha dato – attuano una vera corresponsabilità per la missione.
Saremo concretamente chiamati a verificare come questa corresponsabilità per la missione si realizza nella vita e nelle relazioni all’interno della nostra comunità. L’obiettivo di questa riflessione che avviene in occasione della visita pastorale non è quello, fiscale, di andare alla ricerca di inadempienze o di giudicare responsabilità personali per eventuali cose che non vanno, ma quello – pastorale e costruttivo – di cogliere in questa situazione storica che stiamo vivendo un segno della volontà di Dio, un invito a rispondere con fedeltà, rinnovando, se necessario, la propria mentalità e i propri metodi pastorali.
Domenica 19 aprile, con la prima messa del mattino, è iniziata la visita pastorale del vescovo Luigi Marrucci nella parrocchia Santa Maria Assunta di Allumiere; a seguire la celebrazione eucaristica solenne, con i bambini, nella quale si è svolta l’intronizzazione dell’Evangelario e la spiegazione, da parte del presule, del significato della sua presenza.
Nel pomeriggio del 20 aprile monsignor Marrucci si è incontrato con i bambini della catechesi che, impazienti, lo hanno atteso per ascoltare la sua parola e interrogarlo sul tema della fede. Il presule ha poi incontrato i membri del Consiglio Pastorale e del Consiglio Pastorale per gli Affari Economici, che ha salutato incoraggiandoli. «L’appartenenza alla Chiesa – ha detto – è un dono di grazia che cresce in aggiunta, proprio come le primitive comunità cristiane che vedevano continuamente aggiungersi quelli che venivano alla fede».
Il mercoledì successivo è iniziato con la visita del vescovo alle scuole materna, primaria e medie del plesso “Faggeto”, dove i ragazzi lo hanno accolto con poesie e canti coreografati e con un affetto caloroso durante il pranzo alla mensa scolastica. È seguita la messa al cimitero per pregare in suffragio dei defunti di Allumiere, a cui ha partecipato anche la comunità della parrocchia Nostra Signora di Lourdes della Bianca. Al termine della giornata il vescovo ha incontrato il sindaco, il consiglio comunale e tutte le associazioni di Allumiere nella bellissima Aula nobile del Camerale. «Nessun uomo è un’isola – ha sollecitato i presenti – e quindi bisogna respingere la tentazione di isolarsi. Il segreto della vita è quello di vivere nell’incontro con l’altro, di con-vivere nella corresponsabilità».
Giovedì 24 aprile, al mattino, il vescovo ha visitato alcuni malati nelle loro case, tra cui un’anziana centenaria; incontri, intensi e significativi, che hanno dato la possibilità di sostare al capezzale di persone segnate da gravi patologie ma serene e forti nell’affrontarle, sostenuti dalla fede.
Nel pomeriggio l’incontro con i gruppi ecclesiali con l’incoraggiamento «a lavorare insieme e con corresponsabilità superando le differenze». La giornata è proseguita con la celebrazione dell’Eucaristia al Santuario diocesano, nella quale monsignor Marrucci ha tessuto l’immagine della Vergine Maria come la donna della riconciliazione e la dispensatrice di Grazie.
Al termine, prima l’incontro con i genitori, dove si è confrontato sugli aspetti dell’educazione delle nuove generazioni, e successivamente con le contrade del paese promotrici del Palio.
Momento culminante e conclusivo della visita è stata la celebrazione eucaristica di sabato 25 aprile. Nell’omelia, monsignor Marrucci ha richiamando i punti salienti del suo saluto iniziale e quelli della liturgia del giorno, invitando «la bella e numerosa comunità a continuare il lavoro».
La visita pastorale è stata un’epifania e lo diciamo con l’espressione, molto bella, che Gesù stesso ha rivelato a San Paolo quando, solo e un po’ smarrito, si è ritrovato nella città di Corinto: “non avere paura, perché io ho un popolo numeroso in questa città”. In questa circostanza abbiamo testimoniato che il Signore ha un popolo numeroso in questa parrocchia, in cui tante persone hanno aperto e spalancato il cuore al suo annunzio, dove tanti fedeli vengono al suo cospetto per ascoltare la Parola e nutrirsi dell’eucarestia ed escono cercando di portare in famiglia, nel lavoro e nelle amicizie le cose buone che hanno imparato in Chiesa.
Il tesoro di essere famiglia di Dio, una ricchezza che deve essere coltivata, incrementata per moltiplicare i doni del Signore e scoprirne dei nuovi. (don Vincenzo Dainotti, parroco)
Lo speciale sulle visite nelle parrocchie