Come di consueto, la prima domenica del mese di febbraio la Chiesa celebra la ‘Giornata per la Vita’. Questo appuntamento annuale rappresenta un importante momento di riflessione e di sensibilizzazione su un tema quanto mai importante per tutti: Il diritto alla vita.
Molte sono le iniziative che si riconoscono in questa ‘giornata’ voluta dai vescovi italiani all’indomani dell’approvazione della ormai famosa legge 194, quella che di fatto ha liberalizzato nel nostro Paese l’aborto volontario.
Senza nulla togliere a tutte le molteplici espressioni di aiuto alla vita esistenti nella nostra diocesi (si pensi allo straordinario lavoro dei volontari del Movimento per la Vita di Civitavecchia, del Consultorio Familiare al quale collabora il Centro Aiuto alla Vita ‘Semi di Pace’ di Tarquinia) credo sia opportuno segnalare l’iniziativa, presso la cappella dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia, di recitare il ‘Rosario per la Vita’ dinanzi al Santissimo Sacramento, solennemente esposto.
Da diversi anni ogni venerdì, giorno previsto nel nocosomio cittadino per le interruzioni di gravidanza, alle 12,00 ci si ferma per pregare per quelle mamme e per quelle famiglie che hanno nel proprio cuore il terribile proposito di ricorrere all’aborto volontario. È davvero sconvolgente il silenzio attorno a questa drammatica violazione del diritto alla vita. Tutto ciò deve farci riflettere, piangere e pregare, sempre pregare per riuscire a trovare le parole e i modi per aiutare le persone in difficoltà. Il Signore chiede a tutti noi di mettersi in gioco, bussa al cuore di tutti, bisogna ri-trovare il coraggio di compromettersi. Ognuno di noi può diventare un piccolo strumento per difendere la vita.
I vescovi italiani nel loro messaggio per una ‘Giornata per la Vita’, precisamente quella del 2004, scrivevano: ” Senza figli non c’è futuro. Ma anche senza genitori non c’è futuro. Un’intera cultura dominante ha scordato il valore della paternità della maternità, anche spirituali. Mancano i figli e mancano i genitori. Ma mancano anche gli educatori e i maestri. Parlando dei figli che mancano nel nostro Paese non dobbiamo dimenticare i figli che – numerosi – un futuro l’avrebbero se non se lo vedessero rubato dalla denutrizione, dalla malattia, dalla guerra; per non dire di quelli che un futuro non lo potranno mai avere perché viene loro radicalmente sottratto dalla persistente pratica dell’aborto”
La vita è un dono e come tale va accettata, custodita con gioia e attenzione anche verso gli altri che altro non sono che il riflesso di Cristo.
‘Se una madre può uccidere il suo stesso figlio nel suo grembo, perché ci sorprendiamo della violenza del terrorismo che si sparge attorno a noi?’ gridava con forza la beata Madre Teresa di Calcutta.
Allora il ritrovarsi ogni venerdì all’interno dell’ospedale, proprio il luogo preposto per legge per l’interruzione volontaria della gravidanza, per la recita del Rosario per la Vita, è una testimonianza di amore e rispetto a favore della vita nascente, per implorare da Dio, unico datore di vita, perdono e misericordia per il mondo che continua a gridare: Pace, Pace, senza accorgersi che è quanto mai contraddittorio ‘invocare la pace disprezzando la vita nascente’.
Per eventuali informazioni contattare il diacono De Paoli Pierluigi – Cell. 347 5871510