Aiutare i giovani a orientarsi alla vocazione umana e professionale per superare il grave problema della disoccupazione e del lavoro precario. È questo uno degli obiettivi del Progetto Policoro, un’iniziativa ecclesiale promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana fin dal 1995 e ora attiva anche nella Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia.
Il progetto è stato presentato ufficialmente il 19 gennaio con una conferenza stampa presso la Curia Vescovile. Insieme al vescovo, monsignor Luigi Marrucci, erano presenti anche i tre referenti diocesani promotori dell’iniziativa: Domenico Barbera, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro, Stefania Milioni, vicedirettrice della Caritas e don Federico Boccacci, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale giovanile.
Policoro è un’esperienza che la Chiesa italiana ha inizialmente promosso nelle regioni meridionali e, considerati gli ottimi risultati, da due anni ha esteso anche al resto del Paese.
«Finora – ha spiegato Barbera – ha avuto esiti incoraggianti per il numero di diocesi coinvolte e di imprese sorte, circa 500». Si tratta, ha spiegato l’incaricato per la pastorale del lavoro, «per lo più cooperative, alcune delle quali operano con terreni e beni sottratti alla mafia».
L’intento del progetto è quello di aiutare e orientare i giovani e coloro che vivono il grave problema della disoccupazione e del lavoro precario, operando attraverso percorsi di accompagnamento, nella ricerca attiva del lavoro e, laddove possibile, nella creazione d’impresa. Consapevoli, come diceva il fondatore dell’iniziativa, don Mario Operti, che ‘non esistono formule magiche per creare lavoro: occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone’.
«Nella nostra diocesi – ha spiegato Barbera – l’esperienza ha avuto inizio circa un anno fa. Dopo una prima fase di studio e di approfondimento, dallo scorso ottobre abbiamo aderito al Progetto, individuando la figura di un Animatore di Comunità che ha già partecipato al primo Corso di Formazione nazionale».
Il programma si svilupperà nei prossimi tre anni. Inizialmente, fino al giugno 2013, i tre uffici diocesani saranno impegnati a promuovere il Progetto Policoro in Diocesi attraverso incontri con le realtà associative e di volontariato, ecclesiali e non, e con le scuole. Contestualmente verrà intrapresa una fase di analisi e studio del contesto territoriale in termini di risorse e bisogni, avvalendosi sia degli organismi istituzionali sia dei rapporti, in parte già avviati, con le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali. Vi saranno inoltre incontri di approfondimento con organizzazioni che già si occupano di orientamento e counseling, di cooperazione sociale e di formazione professionale.
Già a partire dal prossimo anno pastorale, alla lettura del territorio farà seguito l’attivazione di uno sportello di ascolto e orientamento. Successivamente, il Progetto promuoverà una serie di ‘gesti concreti’ con iniziative di imprenditorialità giovanile e l’attivazione di forme agevolate di credito di’impresa, come il microcredito.
Per Stefania Milioni, vicedirettrice della Caritas, «Policoro è un modo della Chiesa di stare dentro un territorio, un progetto di evangelizzazione che non resta pura teoria, ma va verso le reali esigenze delle persone, in particolare dei giovani adulti». Un concetto ribadito anche da Don Federico Boccacci che vede nell’iniziativa «l’attenzione della nostra Diocesi al mondo giovanile, con un progetto che non promette lavoro, come purtroppo spesso i giovani si sentono fare, ma sta loro vicino con un percorso di sostegno e affiancamento che li aiuti a crescere come cittadini e come cristiani».