Il 10 luglio la Chiesa celebra in tutto la Domenica del Mare. L’iniziativa, promossa dall’Apostolato del Mare tradizionalmente nella seconda settimana di luglio, si svolgerà con una preghiera nelle diverse comunità parrocchiali.
Una giornata ecumenica per ricordare i marittimi, pregare per le loro famiglie e coloro che li assistono che diventa anche occasione per esprime vicinanza spirituale per chi si trova a vivere la fede in solitudine, una voce che ricordi le difficili condizioni di lavoro, un presidio contro le condizioni di ingiustizia, il richiamo alla salvaguardia del creato per fermare lo sfruttamento insensato delle risorse.
La Domenica del Mare è nata nel 1975 quando l’Apostolato del Mare, la Mission to Seafarers degli Anglicani e la Sailors’ Society della Free Church istituirono l’iniziativa nel Regno Unito estendendola successivamente fino a diventare una giornata internazionale.
«Quando si pensa al mondo del mare – spiega il diacono Fabrizio Giannini, responsabile diocesano dell’Apostolato del Mare e di professione marittimo – dobbiamo avere bene a mente le parole di papa Francesco sulle “periferie esistenziali”». «I lavoratori marittimi – sottolinea -, sono coloro che permettono non solo all’economia di avanzare, ma anche alla nostra vita quotidiana di svolgersi. Il 90% delle merci che ci aiutano a vivere arriva attraverso i trasporti navali. Dentro questa prospettiva è importante capire che c’è anche una dimensione di ingiustizia ricorrente, sia nei contratti sia nelle modalità di lavoro. Condizioni difficili e ingiuste che rischiano di rendere le persone degli scarti».