«Per i credenti l’accoglienza è un compito, una missione, un dovere evangelico» così il vescovo Gianrico Ruzza presenta la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato che la chiesa celebra oggi. Il presule ha inviato una lettera alle comunità parrocchiali per invitarle a vivere questa ricorrenza e riflettere sul messaggio che papa Francesco ha scritto per l’occasione con il tema “Verso un noi sempre più grande”.
«Questo titolo – scrive monsignor Ruzza – parla in modo chiaro: il fenomeno migratorio caratterizza gli anni del nostro tempo in modo ineludibile e per i credenti l’accoglienza è un compito, una missione, un dovere evangelico. Il dramma della pandemia ha acuito la sofferenza di popolazioni immense e non possiamo girare la testa dinanzi all’ingiustizia della scarsa distribuzione dei vaccini nei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Siamo dinanzi ad una sfida determinante per lo sviluppo dell’umanità e ci collochiamo in essa con lo spirito dei discepoli».
L’invito che monsignor Ruzza rivolge ai parroci è di «sollecitare le famiglie delle comunità verso un’accoglienza sempre più attiva e “calda”: sentiamoci un noi che sa abbracciare le persone e sa “leggere” le storie che esse vivono, secondo l’insegnamento di Gesù riferitoci dall’apostolo Paolo: “In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: Si è più beati nel dare che nel ricevere!” (At 20, 35)».
Alle ore 18, il vescovo presiederà la celebrazione eucaristica presso la Cittadella di Semi di Pace a Tarquinia dove verrà inaugurato il Memoriale del Migrante che si affiancherà al già presente Memoriale della Shoah per completare il “Parco della Pace”. Un’iniziativa realizzata dall’associazione di Tarquinia in collaborazione con la diocesi e le scuole del territorio per sensibilizzare le nuove generazioni affinché «siano consapevoli di ciò che è stato e responsabili di ciò che sarà».