Tre incontri di formazione – 11 e 29 novembre, 28 febbraio – sulla metodologia catechetica tenuti dal teologo don Jourdan Pinheiro. È l’iniziativa promossa dall’Ufficio Evangelizzazione e catechesi della diocesi indirizzata ai catetichie e agli aspiranti catechisti delle parrocchie. Filo conduttore degli incontri sarà l’esortazione Evangelii Gaudium di papa Francesco.
«Sono veramente contento che il nostro vescovo, durante una delle visite pastorali, abbia accolto l’inquietudine di un gruppo di catechiste che gli hanno chiesto di poter approfondire la metodologia catechetica». Così don Eduardo Juarez, direttore dell’Ufficio diocesano, presenta il corso che prenderà il via nella chiesa di San Giuseppe a Civitavecchia. Un’iniziativa che intercetta uno specifico bisogno degli oltre centocinquanta catechisti, quasi tutte donne, che sono nelle parrocchie della diocesi.
«Si tratta quasi sempre di animatrici parrocchiali – spiega il direttore – impegnate su molti fronti: liturgia, opere di carità e sostegno al parroco nell’amministrazione. Da due anni, grazie al progetto di formazione diocesano, molte già frequentano il Corso triennale teologico-pastorale», spiega il sacerdote». «La loro richiesta – continua – ci dice però qualcosa di particolare. Mi fa venire in mente quella significativa e pretensiosa affermazione di Filippo a Gesù: “Mostraci il Padre e ci basta!” (Gv 14, 8). Infatti, nel cuore di ogni catechista batte fortemente il desiderio di conoscere Dio per poter parlare di lui ai bambini come Gesù ci ha parlato del Padre. Per questo penso che l’esigenza di formazione metodologica sia così intimamente relazionata all’importanza del kerigma nell’annunzio della catechesi».
Per don Juarez ogni catechista vorrebbe poter vivere l’esperienza di trasmissione della fede «conformando la dinamica di ogni incontro con i ragazzi alla stregua delle esperienze con Gesù riportate nei Vangeli. Momenti capaci di suscitare quella gioia profonda di chi si riscopre amato e perdonato, ricercato e apprezzato, depositario di fiducia e di un compito importante».
Per il direttore «la questione metodologica nella catechesi, e nel cuore di ogni catechista, è sempre qualcosa di più profondo che imparare l’arte di una buona pedagogia. Si tratta di mediare l’incontro con Gesù, un atteggiamento che per tanti si trasforma in senso di inadeguatezza».