«La crisi come occasione di discernimento e di nuova progettualità». La lettera del vescovo Marrucci

Cari amici nel sacerdozio ministeriale e battesimale, domenica 22 marzo avremmo dovuto celebrare l’Eucaristia in suffragio dei Vescovi Girolamo e Carlo.
Non potendo ritrovarci come assemblea celebrante nella nostra Chiesa Cattedrale, per la causa che tutti conosciamo, propongo di avere un pensiero per loro nelle nostre preghiere, dai luoghi dove scorre la vita quotidiana.
Ai sacerdoti che celebrano in streaming chiedo di ricordare ai fedeli questi Pastori buoni e servitori della nostra Chiesa particolare;
a tutti i sacerdoti che celebrano privatamente l’Eucaristia e ai fedeli che, dalle loro case si uniscono alla preghiera, di usare il formulario della Preghiera dei Fedeli, che allego.
La “crisi” [dal lat. crisis, gr. ”’s” «scelta, decisione, situazione di grave difficoltà, passare al setaccio»] ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative.
“La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità” (Caritas in Veritate, 21).
In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente.
E’ tempo provvidenziale per ripensare la nostra esistenza e il suo comportamento nei confronti di Dio, spesso dimenticato oppure oggetto dei nostri pensieri solo nel momento del bisogno; è tempo opportuno per recuperare vincoli familiari e di fraternità; è tempo per rafforzare legami di solidarietà tra le persone e le istituzioni, per rivedere le modalità per costruire una nuova Europa e un mondo nuovo.
Non lasciamolo trascorrere invano!
Con il grande Sant’Agostino ripetiamo: “Timeo Dominum transeuntem” = temo il Signore che passa!
A ciascuno un abbraccio fraterno, per tutti la mia preghiera e la benedizione del Signore,
                                    + don Luigi, vescovo
PREGHIERA DEI FEDELI
Dio Padre, ha messo nelle mani del Cristo, suo Figlio, il potere di trasformare la vita e il cuore delle persone. Affidiamogli ora le nostre invocazioni, perché la fede, accompagnata dalle opere, sia luce che illumina la vita dei fratelli.
Apri i nostri occhi alla tua luce, o Padre.
  1. Per la Chiesa, popolo santo di Dio e per quanti svolgono un ministero di grazia e di comunione: il Signore che “guarda il cuore”, la consacri con la forza dello Spirito Santo. Preghiamo.
  2. Per quanti sono immersi nelle tenebre del peccato e dell’errore: non si sentano dimenticati e ciascuno si renda “buon samaritano”, prossimo di amore e di misericordia. Preghiamo.
  3. Per i non vedenti nel corpo e nello spirito, spesso lasciati soli o dimenticati. L’incontro con Cristo – Parola e Sacramento – li porti a consolidare la loro fede e a ripetere, come il cieco del Vangelo, “credo, Signore”. Preghiamo.
  4. Per i medici, gli infermieri, i volontari e tutto il personale sanitario che operano in questo momento di emergenza epidemica.Si sentano accompagnati dalla nostra preghiera e dal nostro sostegno fraterno. Preghiamo.
  5. Per tutti i defunti, per quanti sono stati colpiti dal coronavirus, in particolare per i vescovi Girolamo e Carlo, pastori di questa Chiesa particolare.Tutti affidiamo alla misericordia del Padre buono perché sia loro “vita, luce e beatitudine”. Preghiamo.
O Dio, il mondo ha bisogno della tua luce! Apri gli occhi del nostro cuore.
Fa’ conoscere la tua salvezza a quanti brancolano nelle tenebre, senza speranza e senza meta.
E tutti i figli della luce, con i “frutti di bontà, giustizia e verità”, siano loro di sostegno e di conforto. Per Cristo nostro Signore.