È stata la parrocchia di Santa Maria Assunta di Civitavecchia ad ospitare la visita pastorale del vescovo Luigi Marrucci dal 14 al 18 marzo scorso.
La visita – la decima finora fatta in diocesi – ha avuto inizio con la Messa vespertina del sabato, introdotta dall’intronizzazione dell’Evangeliario che il presule ha donato alla parrocchia.
Monsignor Marrucci ha quindi spiegato all’assemblea il significato della visita pastorale e del suo dono, citando il libro dell’Apocalisse nel quale i capi delle Chiese locali, i vescovi, sono chiamati “angeli” e invitando tutti i fedeli presenti a impegnarsi per dare testimonianza della loro fede.
Nell’omelia, monsignor Marrucci ha commentato il vangelo di Giovanni con il dialogo di Gesù e Nicodemo, che si svolge di notte, «dove il buoi non deve essere inteso solo nel senso comune ma come l’oscurità in cui si trova il cuore di Nicodemo, non ancora aperto alla luce di Gesù e della sua parola».
Domenica 15 marzo, nella celebrazione del mattino, prima dell’inizio il presule si è presentato ai ragazzi del catechismo ed agli scout dialogando amabilmente con loro. Nell’omelia ha commentato la prima lettura, tratta dal libro delle Cronache, evidenziando la Misericordia di Dio verso il popolo di Israele che a causa del suo comportamento irriconoscente era stato costretto in schiavitù. «Dio – ha detto – vedendo le loro sofferenze, illumina il cuore di Ciro per permettere agli Ebrei di ritornare in Patria, anzi li aiuta a ricostruire il Tempio, identità del popolo israelitico».
Il vescovo ha quindi proposto una piccola catechesi per i ragazzi, domandando quale per loro fosse la festa più grande e spiegando poi che si tratta della solennità della domenica, “Pasqua settimanale” in cui i fedeli celebrano il memoriale della morte e risurrezione di Cristo. Il presule ha quindi messo in rilievo i momenti salienti della celebrazione eucaristica: ascolto della Parola e presenza reale di Cristo che si fa pane per noi. Al momento della dossologia ha invitato i fedeli a rispondere con un sonoro “amen” in quanto «Cristo coinvolge l’umanità intera nella Sua lode al Padre».
Il giorno successivo, la visita del vescovo è proseguita incontrando il Consiglio Pastorale e il Consiglio Affari Economici: con loro ha evidenziato l’importanza del ruolo che il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium ha dato ai laici all’interno della Chiesa invitando i presenti a servire la Chiesa e a non servirsi della Chiesa, svolgendo la loro opera con amore e umiltà.
La serata è proseguita con la celebrazione eucaristica, presieduta dal parroco don Alfredo Giovannetti e concelebrata dal vescovo. «Ringraziamo il nostro pastore per la visita che, – ha detto il sacerdote – abbiamo preparato in questo tempo di Quaresima, consapevoli che si tratta di un’importante occasione per correggere, rinnovare e risvegliare la nostra comunità». Al termine si è svolto l’incontro con i ragazzi del catechismo. Con loro, monsignor Marrucci ha instaurato un amichevole e costruttivo dialogo, rispondendo alle numerose domande.
La mattina di mercoledì 18 marzo il vescovo ha fatto visita ai malati della parrocchia, portando loro la Comunione e parole di conforto e di speranza, nel pomeriggio si è congedato dalla comunità parrocchiale celebrando l’Eucarestia. Anche in questa occasione ha regalato ai fedeli una bellissima omelia sulla figura di Isaia, profeta che invita il popolo a venire alla luce, ad uscire dal peccato, «in quanto il Signore ricambia ridonando a ciascuno la propria identità». Il Pastore ha evidenziato con forza le Parole con le quali Gesù risponde alla critica dei Giudei “chi ascolta la mia Parola è passato dalla morte alla vita”. Ha quindi concluso raccomandando di vivere il cammino quaresimale con totale affidamento al Signore.
Ultimo appuntamento della visita, il più festoso, è stato l’incontro degli scout, la partecipazione alla cena offerta da questi ultimi e l’incontro con i numerosi genitori dei ragazzi del catechismo. Ringraziamo il nostro Vescovo per aver vissuto con noi la vita parrocchiale ed averci regalato la sua illuminata e bellissima parola.
Maria Luisa Tombolelli