Per il secondo anno consecutivo la Parrocchia dei Cappuccini ha festeggiato a maggio il suo santo Patrono, san Felice da Cantalice, frate laico cappuccino questuante nella Roma del XVI secolo, di cui il prossimo anno festeggeremo i trecento anni dalla canonizzazione avvenuta nel 1712.
L’anno scorso si era solennizzato il cinquantesimo della parrocchia con l’arrivo della statua lignea del Santo, portata in processione per le vie settentrionali dell’ambito parrocchiale. Quest’anno san Felice, accompagnato da tanta gente, fra cui i bambini che domenica scorsa hanno ricevuto per la prima volta Gesù nell’Eucaristia, ha visitato la parte sud della parrocchia con una speciale sosta dalle Suore della Carità, che hanno avuto il piacere di salutare il Santo ed apprezzare la finezza dell’opera lignea frutto della maestria degli artigiani di Ortisei.
Un particolare elogio va ai portatori di san Felice, una quindicina di fedeli che si sono alternati nel trasporto della statua per le vie della parrocchia e che hanno entusiasmato tutti i fedeli nella corsa finale a perdifiato sulla salita dei Cappuccini con in spalla l’amata immagine. Speriamo che nasca fra loro quella Fraternità lodevole testimonianza di fede e di adesione al lascito spirituale di san Felice che per quarant’anni ha dialogato con principi e poveri straccioni di Roma, regalando ad ognuno una parola di speranza e di carità.
La festa parrocchiale si è dispiegata su cinque giorni aperti sabato 14 maggio con un vivace saggio di danza nel Salone Santa Chiara, dove il giorno successivo si sono esibiti ‘Gli amici della Musica’ di Allumiere in un ricco e suggestivo concerto dedicato al 150° dell’Unità d’Italia, offerto dalla Fondazione CARICIV. Sempre domenica le strade della parrocchia hanno visto sfrecciare 100 piccoli ciclisti (80 bambini e 20 bambine) nel secondo Trofeo San Felice organizzato dal Fan Club Petito.
Nei giorni successivi si è tenuto il triduo che è culminato mercoledì 18, festa liturgica del santo, nella solenne celebrazione eucaristica presieduta dal parroco padre Antonio Matalone alla presenza di tutte le componenti della parrocchia che all’appello del sacerdote, hanno espresso il loro ‘Deo gratias’ a Dio e al loro patrono (il frate era così soprannominato dai romani). Per tutto il mese di maggio, nei quattro angoli della parrocchia i fedeli hanno recitato il santo Rosario, sentito momento di comunione fraterna e di adorazione mariana.
Cristina Conti