Lettera sulla celebrazione del Sacramento del Battesimo

Ai SACERDOTI e FEDELI
della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia
                                                                     
Cari amici,
la prima Lettera sull’Eucaristia “Cinque pani e due pesci” con la quale diamo inizio all’Anno Eucaristico, riporta alcune indicazioni pastorali.
Una di queste, è un’indicazione che definirei “direzionale”, come freccia di direzione obbligatoria che indica il percorso della nostra Chiesa, da farsi insieme.

Il Concilio Vaticano II con la costituzione sulla Divina Liturgia aveva dato delle indicazioni circa la revisione del rito battesimale, sia quello dei bambini come quello degli adulti (SC 65-70).
Nella stessa costituzione si afferma: “nel rito del battesimo si prevedano certi adattamenti da usarsi a giudizio dell’ordinario del luogo” (SC 68).

Successivamente vari documenti della Santa Sede e della Conferenza Episcopale Italiana riportano indicazioni teologiche, pastorali e giuridiche circa il conferimento del Sacramento del Battesimo.
Per tutti cito il Codice di Diritto Canonico (15 gennaio 1983) che riassume sia il Rito del Battesimo dei Bambini (Praenotanda  N. 9 del10 luglio 1969) sia il Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti (Praenotanda  N. 8, 49, 55 del 6 gennaio 1972):
“Anche se il battesimo può essere celebrato in qualsiasi giorno, si raccomanda tuttavia che ordinariamente venga celebrato di domenica o, se possibile, nella veglia pasquale” (can. 856)
E ancora: “Si abbia come regola che l’adulto sia battezzato nella propria chiesa parrocchiale, il bambino invece nella chiesa parrocchiale propria dei genitori, a meno che una giusta causa non suggerisca diversamente” (can.857 §2).

Nella nostra Chiesa diocesana, sono tuttora disattese diverse indicazioni emanate dai vari organismi, compreso quanto indicavano le Norme Pastorali (30 settembre 2000) del Sinodo Diocesano.
“Il Battesimo ai bambini viene amministrato per la fede libera e responsabile dei genitori. Assume perciò importanza fondamentale la preparazione al sacramento, occasione per avviare un impegnato dialogo pastorale con la famiglia del bambino e i padrini, scelti con criteri di fede e non di opportunismo, e con i requisiti che il can. 874 del CJC prescrive” (Norme Pastorali 42).
Inoltre, al numero successivo, aggiunge:
“La celebrazione deve avere un carattere comunitario e deve coinvolgere la Parrocchia… si suggerisce una celebrazione nella quale si ricordano i battezzati dell’anno: Festa della Sacra Famiglia e del Battesimo del Signore” (Norme Pastorali 43).
 
Da questa indicazione si evince che la celebrazione del Sacramento, per avere il “carattere comunitario e per coinvolgere la Parrocchia”, deve avvenire di domenica o comunque il giorno in  cui è possibile mettere insieme più famiglie di battezzandi.
Pertanto, i genitori che fanno la scelta di “fede libera e responsabile”, non possono tralasciare la Celebrazione Eucaristica domenicale con la quale compiono il loro dovere di figli di Dio.
Per questo ho ritenuto sia giunto il momento di fare insieme questo ulteriore passo nel cammino della pastorale diocesana e, nella lettera “cinque pani e due pesci” ho scritto:

  • Inserire nella Celebrazione Eucaristica domenicale il Sacramento del Battesimo.
    Ogni Parrocchia stabilisca una o più domeniche al mese in cui, dentro una Celebrazione Eucaristica di orario oppure appositamente programmata per il pomeriggio, si possano convogliare quanti richiedono, in virtù della loro fede, la rinascita dei loro figli alla vita di “figli di Dio”. Non si può più tollerare che quanti sono battezzati e quindi chiamati a santificare con l’Eucaristia il giorno del Signore, chiedano il Sacramento della grazia per la loro creatura dimenticando il loro impegno di vita cristiana. Noi sacerdoti non possiamo rimanere complici di questo loro comportamento.

Pertanto i genitori vanno educati, fin dalla loro preparazione al matrimonio, e poi  accompagnati e sostenuti nel fare scelte “di fede”, in particolare quando domandano alla Chiesa i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana per i loro figli.
 
Il giorno di inizio di questo nuovo modo di camminare insieme, sacerdoti e fedeli, è il Convegno ecclesiale del 3 ottobre p.v. con il quale la nostra Chiesa diocesana avvia l’anno pastorale.
Da questa data tutti si sentano impegnati a rispettare l’indicazione pastorale proposta, comunicando alla Segreteria Vescovile o a me per e-mail la domenica e l’orario in cui nella comunità parrocchiale si celebra l’Eucaristia con il Sacramento del Battesimo, come già avviene per il Sacramento della Cresima e per la Celebrazione Eucaristica di Prima Comunione.
Circa la modalità di far conoscere ai fedeli questa disposizione, ogni sacerdote scelga la forma che ritiene più opportuna.
 
Nel ringraziarvi per il vostro servizio ministeriale, non sempre facile e non sempre compreso anche da persone a noi vicine, vi accompagno con la mia preghiera e con la mia vicinanza e chiedo al Signore di renderci sempre più “un unico corpo, quello del Cristo presente e visibile, perché il mondo, vedendoci, creda” (cfr Gv 17,20-21).
 
Con la benedizione del Signore,

                         + don Luigi, vescovo
 

09-06-2019